CAA – La Comunicazione Aumentativa

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omunicare è un bisogno ed una priorità per ogni persona ed è un fondamentale diritto umano. Nella comunicazione si apre la relazione con l’altro e si crea la nostra identità personale. In situazioni di normalità la comunicazione avviene attraverso le parole, la scrittura e il linguaggio del corpo ma in molti casi di disabilità cognitiva, sensoriale o motoria, questi canali comunicativi, sono compromessi. Le persone con grave disabilità comunicativa. vivono una delle condizioni più difficili: quella del silenzio forzato. Questa condizione può portare all’emarginazione e all’incomprensione. Spesso vengono considerate incapaci di comprendere e di provare emozioni, vengono interpretate e anticipate nelle risposte. Chi parla domina lo spazio della conversazione e se fa domande per lo più non si aspetta una risposta. Le conseguenze del deficit comunicativo si innestano quindi sul piano relazionale, linguistico, cognitivo e sociale e comportano sempre una situazione esistenziale drammatica.

La Comunicazione Aumentativa (CAA) rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi. Con CAA si vuole descrivere l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura.

Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale esistente, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata.

La CAA è quindi tutto quello che aiuta chi non può parlare a comunicare: è un approccio e non una tecnica riabilitativa; riconoscendo e valorizzando la persona, tiene insieme la dimensione del corpo e della mente. Non si oppone, ma integra qualsiasi altro intervento riabilitativo ed educativo che spesso, purtroppo, non si confronta con la vita o si confronta troppo poco con quelle che sono le condizioni necessarie per migliorare la qualità della vita.

La CAA è un sistema multimodale che interviene nei contesti di vita.

Lo scopo della CAA è quello di costruire competenze comunicative sia nella persona disabile che nelle persone del suo ambiente di vita. In pratica la Comunicazione Aumentativa si pone l’obiettivo di mettere ogni persona con complessi bisogni comunicativi nelle condizioni di poter attuare scelte, esprimere un rifiuto, un assenso, raccontare, esprimere i propri stati d’animo, influenzare il proprio ambiente e quindi autodeterminarsi diventano protagonista della propria vita.

La CAA è indicata per ogni persona che presenta bisogni comunicativi complessi a componente linguistica ricettiva, linguistica espressiva, motoria, cognitiva e visiva. Le condizioni di disabilità che possono richiedere interventi di CAA comprendono condizioni congenite, acquisite, neurologiche evolutive e temporanee.

L’inizio precoce di interventi di comunicazione aumentativa può contribuire a prevenire un ulteriore impoverimento comunicativo, simbolico e cognitivo e la comparsa di disturbi del comportamento, altrimenti molto diffusi proprio come strategia di richiesta di attenzione.

Non ci sono prerequisiti minimi necessari nella persona. Non c’è quindi un livello cognitivo minimo, o di gravità, o di età al di sotto del quale è sconsigliato iniziare ma vi sono invece prerequisiti del contesto, caratteristiche minime di collaborazione e di assunzione della responsabilità dell’intervento da parte dei servizi riabilitativi e dell’ambiente, che sono indispensabili.

I principi generali di un percorso di CAA si posso riassumere in:

Riconoscimento delle capacità comunicative presenti nella persona. Tutte le modalità che una persona con disabilità comunicativa usa a livello intenzionale e non intenzionale per mettersi in contatto con chi li circonda, fanno parte del proprio personale sistema di comunicazione; in quanto tali vanno valutate e considerate ancor prima di consigliare ausili “poveri” o tecnologici. In un progetto di Comunicazione Aumentativa bisogna quindi identificare, interpretare e valorizzare il sistema di comunicazione esistente

Creare opportunità di comunicazione poiché la comunicazione emerge se si danno opportunità.

Condivisione del progetto. I sistemi di CAA sono efficaci se, oltre a essere accompagnati da un training rivolto alla persona, sono condivisi e supportati dalla maggioranza delle persone per lui significative, al fine di evitare una “scissione” tra i vari ambienti di vita.

Valutare il percorso. La valutazione in CAA riguarda anche l’ambiente di vita. Il progetto deve essere condiviso da tutti e in primo luogo dalla famiglia e da tutti gli attori che vivono e frequentano la persona e che hanno con lei un rapporto importante.

Il progetto di CAA si costruisce sulle abilità presenti, ma non prescinde dalle difficoltà e dai punti critici. In una logica ICF (profilo di funzionamento della persona) entrambi vengono definite come facilitatori e barriere: l’intervento consiste nel sostenere i facilitatori e anche nel cercare il modo di superare le barriere.

Intraprendere un progetto di CAA richiede uno sforzo importante, sia da parte dei professionisti, sia da parte della famiglia e dei principali partner comunicativi.

La complessità di questo processo richiede la competenza di più figure professionali che sappiano lavorare insieme e integrare le loro specifiche competenze in un gioco di sostegno e corresponsabilità tra tutti gli ambienti ed i principali partner comunicativi.